La data ufficiale di fondazione del Gruppo Triestino Speleologi (GTS) risale al 1° dicembre 1946, quando sette giovani sui 20 anni, che frequentano le grotte del Carso triestino già dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, decidono di fondare un proprio gruppo.
Agli inizi il campo di attività è proprio il Carso alle spalle di Trieste, dove uno dei primi successi esplorativi è il raggiungimento del fondo dell’Abisso S. Zulla (-234 m). Successivamente si susseguono importanti e impegnative spedizioni in Friuli e in altre regioni italiane. La preparazione tecnica e i risultati ottenuti contribuiscono a fare del GTS uno dei maggiori sodalizi speleologici dell’epoca sul territorio nazionale. Nel 1950 a Verona, alcuni soci partecipano alla ricostituzione della Società Speleologica Italiana (SSI) associazione nazionale alla quale il GTS è stato il primo gruppo ad aderire.
Il gruppo si specializza anche in ricerche di meteorologia ipogea che culminano in un lavoro presentato al VI Congresso Nazionale di Speleologia svoltosi a Trieste nel 1954; tale Congresso vede il GTS tra gli organizzatori assieme ad altri due gruppi concittadini.
Nell’estate del 1955 ha luogo un’importante spedizione sul Massiccio del Marguareis, in Piemonte, per continuare l’esplorazione dell’Abisso Gachè. Purtroppo una tragedia investe la spedizione: Lucio Mersi muore precipitando dal pozzo di 127 metri. Dopo questo fatto l’attività ha una brusca caduta e per diversi anni stenta a riprendersi.
Poche sono le uscite negli anni seguenti, la maggior parte delle quali sul Carso triestino e in Friuli; ma non mancano anche alcune importanti spedizioni in Italia.
Verso la fine degli anni ’50, il GTS è in prima fila per la costituzione di una Federazione Speleologica Triestina e le attività a essa collegate (spedizione in Toscana e organizzazione del I Congresso Speleologico Triestino).
Nel 1968 un importante passo è l’adattamento della Grotta Germoni nel Carso triestino a cavità sperimentale nella quale si iniziano dei lavori di meteorologia ipogea e altri tipi di studi e ricerche.
Agli inizi degli anni ’70 si ha un incremento dell’editoria del GTS con la pubblicazione del volume Venticinque anni di attività del Gruppo Triestino Speleologi e del primo numero del Bollettino.
A partire dal 1971, e per diversi anni fino al 1979, il GTS opera in Sardegna, dove esplora e rileva – anche in collaborazione di gruppi locali – numerose cavità specialmente nel Sulcis Iglesiente.
In questo periodo si intensificano le attività sul Carso triestino dove si rinvengono numerose nuove cavità; dalla fine degli anni ’70 si lavora in modo sistematico in Friuli soprattutto sul massiccio del Monte Canin e in nuove aree carsiche delle Alpi e Prealpi carniche riscuotendo grosse soddisfazioni esplorative.
Il Gruppo Triestino Speleologi è socio della Società Speleologica Italiana (SSI), della Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia (FSRFVG) e della Federazione Speleologica Triestina (FST).
L'attività
L’attività del Gruppo Triestino Speleologi è orientata soprattutto alla ricerca speleologica. Tra le attività in varie aree della regione Friuli Venezia Giulia sono qui evidenziate alcune iniziative intraprese in questi ultimi anni.
L’attività di ricerca è svolta generalmente sul Carso triestino nei mesi autunnali e invernali e sulle montagne del Friuli Venezia Giulia (Alpi Giulie, Alpi e Prealpi carniche) nel periodo estivo.